Con il Decreto Legislativo n. 36/2021 e successive modifiche e integrazioni, la riforma dello sport è diventata operativa dal 01/07/2023.
Viene quindi stabilita la figura del lavoratore sportivo, ovvero chiunque presti la propria attività lavorativa nei confronti di un ente sportivo, professionistico o dilettantistico. In questo quadro normativo ricadono in questa definizione non solo gli atleti con corrispettivo e gli istruttori, ma anche gli amministrativi che lavorino per una associazione o società sportiva.
Il lavoro sportivo viene quindi disciplinato attraverso due importanti strumenti che garantiscano consistenti agevolazioni fiscali e previdenziali:
- la P.IVA individuale
- il contratto co.co.co. (fino a 24 ore settimanali)
In entrambi i casi gli sgravi di cui possono beneficiare i lavoratori sportivi sono
- esenzione di imposta per redditi complessivi inferiori ai €15.000 annui
- esenzione contributiva per redditi complessivi inferiori ai €5.000 annui
- sgravio del 50% ai fini previdenziali per redditi complessivi oltre i €5.000 annui (fino al 31/12/2027)
Nella riforma vengono poi disciplinati i rimborsi spesa per i volontari, viene introdotto l’obbligo di LUL e comunicazioni obbligatorie per i co.co.co., viene aperta ai dipendenti pubblici la possibilità di essere lavoratore sportivo anche ai dipendenti pubblici e viene definitivamente introdotto il RAS in cui depositare tutti i documenti rilevanti delle ASD e delle società sportive.